venerdì 8 febbraio 2013

Il Vaticano e la punta dell'iceberg

Spesso ci lamentiamo dell'eccessiva ingerenza del Vaticano nelle questioni italiane, nella sua politica e nelle sue scelte morali. Ci lamentiamo di come certe parti politiche vengano spudoratamente sponsorizzate, nonostante il Concordato tra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica vieti questo tipo di intervento, e ci lamentiamo di come la morale cattolica venga assunta come morale generale dello Stato Italiano ed imposta per legge anche a chi cattolico non è e vorrebbe una morale diversa.
E' un problema grosso, che blocca lo sviluppo della nostra società, ma è, credo, solo la punta di un iceberg estremamente più grande e più pericoloso.
Alcuni degli ultimi avvenimenti dovrebbero convincere anche i più restii a considerare come reali ipotesi che possono sembrare di puro "complottismo". La situazione del Monte dei Paschi di Siena, al di là del puerile tentativo di coinvolgere nel suo scandalo il Partito Democratico, mostra invece una serie di intrecci di potentati economico-finanziari che vanno dal vertice della Banca Santander, di chiara appartenenza all'Opus Dei, allo IOR, di cui non occorre cercare appartenenze, ai maneggi della Banca d'Italia sotto la gestione di Antonio Fazio, Legionario di Cristo e probabile soprannumerario Opus Dei, con infinite altre ramificazioni tutte ascrivibili a persone della stessa appartenenza ideologica. Sono fatti ufficiali, ormai leggibili su tutti i quotidiani, se si vuole leggere, e coprono buona parte degli scandali finanziari degli ultimi anni, anche se non è difficile pensare che si colleghino con continuità a quelli di decenni fa, a Marcinkus e a Robero Calvi.
La situazione attuale deve essere arrivata a livelli tali da costringere anche la timorata Banca d'Italia ad intervenire con una certa durezza per imporre al Vaticano almeno un minimo di ottemperanza alle norme europee di controllo finanziario, in termini sostanzialmente di antiriciclaggio, attività che sembra essere stata sempre molto favorita dal nostro ingombrante vicino. Essere arrivati anche ad impedire l'uso di ogni carta di credito o bancomat nel Vaticano, con i pesanti effetti economici che comporta per le difficoltà al flusso turistico, blocco che continua dopo più di un mese, la dice secondo me molto lunga su quanto fosse stata stirata la corda di certe operazioni.
Il Vaticano non è quindi solo un elemento di ingerenza morale e politica in Italia, ma è anche una potenza economica che si è sempre mossa con estrema immoralità garantita da una impunità legale di fatto, condizionando direttamente la finanza italiana con conseguenze molto pesanti sui suoi cittadini.
Credo che preoccuparsi solo della parte visibile dell'iceberg sia pericoloso, perché, come sempre, è la parte nascosta, e molto più grande, che può fare i danni maggiori.

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