martedì 9 dicembre 2014

Uno Young Adult di qualità

Nella sua frenetica attività di scrittore a tempo pieno, Brandon Sanderson ha iniziato anche una serie di supereroi decisamente orientata ad un pubblico giovane. Ma essendo uno scrittore di una certa qualità, anche questa serie sembra ben solida qualitativamente.
Oltre al primo volume di questa serie, di cui presento la copertina della edizione italiana e che ho presentato qui, ho letto anche una novella (racconto lungo) che ne è il diretto seguito e mantiene lo stesso stile e tensione narrativa: Mitosis, che non ha ancora avuto una traduzione italiana.

sabato 1 novembre 2014

La Ragazza Meccanica

È il mio consiglio di lettura per il mese di Novembre. The Windup Girl di Paolo Bacigalupi, che nonostante il nome è uno scrittore americano, è il suo primo romanzo, ed ha vinto quasi tutti i premi che poteva vincere, a cominciare dall'Hugo e dal Nebula.
È sicuramente un ottimo romanzo, ma mi sembra presenti ancora qualche legnosità che l'esperienza potrà si spera eliminare nelle opere future di questo promettente autore.
Per i dettagli di queste mie perplessità, che non mi impediscono di apprezzare questo romanzo, rimando al mio consiglio su La Ragazza Meccanica che è anche un po' più corposo del solito.

venerdì 24 ottobre 2014

Caligo

Un altro racconto presentato al concorso Steampunk indetto dal blog Baionette Librarie. Era stato considerato fuori concorso non mi ricordo più perché.
Marco Carrara, il Duca di Baionette, ideatore e giudice del concorso, aveva ritenuto quel racconto meritevole di uno sviluppo a romanzo, e dopo un certo tempo ecco quel racconto diventato romanzo pubblicato nella nuova collana Vaporteppa dell'esordiente editore Tombolini (esordiente come editore, perché aveva già esordito in tante altre iniziative).
A mio parere l'ampliamento del racconto è riuscito solo in parte, e vicino ad aspetti veramente piacevoli e ben riusciti, ci sono parti e situazioni non molto all'altezza della qualità del resto.
Qualche parola in più la trovate, come al solito, nel mio solito sito web: Caligo

mercoledì 1 ottobre 2014

I consigli di lettura

In questo (lungo) periodo in cui non ho mai aggiornato questo blog, ho invece continuato a pubblicare i miei consigli di lettura di SF e Fantasy. Non voglio ora recuperare quello che è passato, e che chi vuole può tranquillamente ritrovare anche attraverso l'elenco completo dei miei consigli dato nel link precedente.
Però credo sia giusto dare spazio al consiglio più recente, quello di Ottobre 2014.

Che è poi un consiglio per modo di dire, trattandosi di una trilogia fantasy che mi è piaciuta piuttosto poco. Ma ho scritto questo consiglio quando ero ancora in carenza di nuove letture, e avevo deciso di cancellare cosaleggo accorpando nei consigli anche le letture non proprio soddisfacenti.
Ora la situazione è diversa, ma nella programmazione dei post qualcosa della vecchia situazione è rimasta.
E' una trilogia in cui i peggiori cliché del fantasy classico vengono ampiamente utilizzati, con uno stile narrativo non molto sciolto.
Credo che si sarebbe potuto fare molto di meglio.

giovedì 25 settembre 2014

Grissini stirati

Ormai ho preso molto gusto a fare dei grissini stirati (alla piemontese) con aromatizzazioni forti. Sono veloci e facili da fare, e sono degli ottimi snack da servire come aperitivo, infinitamente più salubri dei prodotti commerciali. Delle varie prove fatte, due sono le ricette che ho considerato degne di essere pubblicate. Con lo stesso impasto base, semintegrale, ma con diversi aromi.

Grissini al peperoncino

Il nome dice tutto, nell'impasto è aggiunta della polvere di peperoncino di caienna. Il risultato non è fortissimo, ma indubbiamente quando si arriva alla fine del grissino, il peperoncino si sente.













Grissini allo Zafferano e al Pepe Nero

Sapore molto particolare dato dallo zafferano che si accompagna molto bene con la forza del pepe macinato grosso. In queste proporzioni il pepe risulta decisamente forte, per cui chi è particolarmente sensibile potrebbe ridurne la quantità. Con questa ricetta ho anche ottimizzato la temperatura di cottura, e ho usato solo teglie di alluminio, che sono decisamente meglio di quelle di ferro per i grissini (che sono invece insuperabili per pizza e focaccia)

martedì 23 settembre 2014

E nel frattempo per il pane...

In questo periodo di mio abbandono sostanziale di questo blog, ci sono state delle novità anche nella mia attività di Panettiere per Caso.
Non tanto nelle ricette del pane, quanto nella tecnologia della sua produzione. La più importante è senza dubbio il cambio del forno. Il mio vecchio forno a gas incominciava ad avere dei problemi, ed inoltre un forno a gas di 90 cm di larghezza con un unico bruciatore centrale dava una grossa disuniformità di temperatura che la pietra refrattaria riusciva a compensare a fatica. Sono quindi passato ad un forno elettrico, un normalissimo forno elettrico casalingo da incasso. Solo che di prodotti di prezzo accessibile da 90 cm ce ne sono solo due, e solo uno con caratteristiche adeguate a quello che cercavo. Probabilmente per evitare di richiedere una potenza istallata eccessiva, il forno è di 90 cm solo esternamente, mentre l'interno è decisamente ridotto, risultando solo poco più grande di uno da 60 cm. Questo aspetto e il fatto che la temperatura massima è di 250 ºC mi pone delle limitazioni, ma il vantaggio di avere calore da sopra e da sotto e la ventilazione, quando serve, compensano ampiamente. Vedremo poi i risultati.
L'altra innovazione, molto più modesta economicamente, è l'uso dei banneton per la lievitazione finale. I banneton sono quelle specie di ciotole che vedete in foto, e io mi sono procurato, direttamente dalla Germania con acquisto on-line, questa versione di polpa di legno. Li ho presi delle dimensioni adatte ai miei formati e qualcuno più grande per filoni e pagnotte di dimensioni maggiorate. Non rivoluzionano la mia produzione di pane, ma sono molto utili.


venerdì 19 settembre 2014

L1L0, un bel racconto e un'occasione per delle considerazioni

Ho letto questo bel racconto Steampunk, pubblicazione gratuita della Antonio Tombolini Editore nella collana Vaporteppa (che è l'italianizzazione steampunk del termine Steampunk). Ne ho parlato nella mia rubrica cosaleggo, ma qui voglio ampliare le considerazioni che la vicenda di quel racconto mi aveva portato a fare e che avevo già espresso brevemente e magari anche un poco polemicamente in quel commento.
Come avevo detto, questo racconto era stato presentato per un concorso indetto da Il Duca di Baionette sul suo blog, ed era anche risultato vincitore. Diverse vicissitudini avevano impedito la pubblicazione dei racconti ritenuti adatti dopo una loro revisione. Marco Carrara, che è Il Duca di Baionette, è ora diventato il curatore della collana Vaporteppa, e alcuni di quei racconti, dopo profonda revisione, sono stati pubblicati, o lo saranno a breve, in questa collana.
Io ho letto L1L0 sia nella versione originale che in quella attuale, e posso dire che il lavoro di editing che Marco Carrara ha fatto è stato davvero efficace, e ora il racconto non sfigurerebbe nemmeno su riviste anglosassoni. È un racconto leggero e divertente, ma ora è scritto davvero bene, si legge senza alcun intoppo e scorre piacevole sino alla fine.
L'editing, questo è il problema che tutti gli autopubblicati hanno, nessuno escluso, come ho spesso sottolineato nel commento alle diverse opere di cui ho parlato. Per qualcuno il problema è grave ed avrebbero bisogno di un editing molto profondo, che coinvolga anche la gestione della storia, e non solo gli aspetti formali, per altri si tratterebbe solo di smussare ruvidezze, piccoli errori ma irritanti per il lettore, in ogni caso al momento non ho ancora incontrato un'opera autopubblica che non godrebbe di un buon miglioramento da un editing adeguato.
Questo perché quasi sempre, e nei casi migliori, quello che viene definito "editing" si limita alla lettura critica da parte di uno o più amici, che però non hanno la necessaria contrapposizione di interessi da poter davvero imporre le correzioni eventualmente ritenute necessarie, ammesso pure che abbiano le capacità di riconoscerle. Se sono anche loro degli scrittori autoprodotti o aspiranti tali, la possibilità che soffrano degli stessi limiti di giudizio degli autori di cui dovrebbero fare editing è estremamente alta.
Un secondo elemento che mi colpisce, e questa volta anche un po' personalmente, è il fatto che la maggioranza di questi "scrittori" non ama molto le critiche alla loro tecnica narrativa, anche quando ben documentata, arrivando a ritenere che l'unico compito di un lettore sia di dire se la lettura gli è piaciuta o meno, ovviamente senza capire il perché. Che a sostenere questa bestialità siano anche autori che stimo, di cui compero e leggo le opere, mi irrita ancora di più, e mi fa pensare che sia una autodifesa preventiva alla loro vera incapacità di gestire professionalmente la scrittura, perché io ritengo sia non solo diritto, ma addirittura dovere di un lettore il capire perché, per quali ragioni, nella struttura e nella trama di una narrazione, la narrazione stessa gli piace o non gli piace.
Ritengo quindi importante far notare come Marco Carrara, il Duca di Baionette, abbia sempre espresso molto chiaramente, con fermezza e anche molto folclore, le sue idee su come debba essere strutturata una narrazione di genere, e per questo è ritenuto uno dei peggiori talebani delle cosiddette regole, che poi regole non sono ma solo consigli basati sull'esperienza e il buon senso e ampiamente diffusi nel mondo anglosassone, dove sono date per scontate. Ma è proprio Marco Carrara, il talebano, che ha migliorato in modo significativo il racconto L1L0 con il suo lavoro di editing insieme all'autore, a dimostrazione che certe regole, se applicate con la consapevolezza del loro significato generale, portano davvero ad un prodotto migliore, e se i lettori diventano più consapevoli del perché molti dei romanzi che gli vengono proposti sono delle vere schifezze, il mondo inflazionato degli aspiranti scrittori italiani non ne potrà che avere un grosso vantaggio.

lunedì 15 settembre 2014

Per smaltire gli arretrati

La quantità di romanzi e racconti letti questa estate è stata davvero imponente, e le liste di attesa per la pubblicazione dei miei commenti nelle mie rubriche si era allungata.
Ma se per i consigli di lettura devo rispettare la cadenza mensile, per cosaleggo invece sono libero da vincoli temporali. Conta solo la mia capacità di scrivere i commenti ed impaginarli con le relative foto e quarte di copertina, e ora sono in pari.
Metto allora qui dei brevi richiami e rispettivi link per le ultime aggiunte a quella rubrica.


The Ghost Brigades, di John Scalzi

Questo romanzo meriterebbe a pieno titolo di comparire nei consigli di lettura, con un giudizio definitivamente positivo, ma l'ingolfamento di questo periodo e l'essere un volume intermedio di una serie lo ha relegato qui.
È il seguito di Morire per Vivere, romanzo che pur richiamandosi esplicitamente a Heinlein, ha rappresentato una novità felice nel panorama SF americano. Questo secondo episodio continua l'aspetto di avventura militare ma porta in evidenza anche problemi più profondi.






Il Battesimo del Fuoco, di Andrzej Saprowski

Quinto volume delle vicende di Geralt di Rivia ma solo terzo della saga The Witcher, perché i primi due erano raccolte di racconti che introducevano il personaggio e l'ambientazione.
Anche in questo caso non posso che confermare la mia impressione sostanzialmente negativa specialmente per lo stile narrativo di Saprowski, ma anche per lo sviluppo della storia

venerdì 12 settembre 2014

Riapre "cosaleggo"

Ho trascurato questo blog fin troppo, al limite dell'abbandono definitivo. Approfitto del fatto di avere ricominciato a scrivere nella mia rubrica "cosaleggo" per ricominciare a postare qualche cosa, e vedere se riesco anche a continuare.
Chi mi ha letto in passato potrebbe sapere che da più di dieci anni mantengo due rubriche in cui parlo di romanzi di fantascienza e fantasy sul mio sito web. Una è una rubrica mensile di consigli di lettura, la seconda un semplice posto dove parlo di quello che ho letto e che non credo possa andare come consiglio di lettura, vuoi perché non di qualità accettabile, vuoi perché volumi intermedi di lunghe serie di cui normalmente consiglio il primo e poi concludo il commento con l'ultimo, o anche perché lettura capitata fuori tempo. Qualche mese fa mi ero trovato in difficoltà a mantenere il ritmo mensile che mi ero imposto per i miei consigli, per cui avevo deciso di chiudere cosaleggo e trasferire alla rubrica principale anche il compito di criticare qualche romanzo e di parlare anche dei volumi intermedi, avendo così più materiale e potendo mantenere la cadenza autoimposta.
Questo cambiamento è andato avanti per diversi mesi, ma questa estate per la concomitanza di diversi fattori, non ultimo l'arrivo di un nuovo lettore Kobo Aura HD veramente ottimo, sono riuscito a leggere moltissimo e, approfittando di alcune offerte estive, ho anche una lista di attesa di romanzi in edizione italiana piuttosto cospicua. Leggere in italiano mi risulta sicuramente molto più veloce, ma era da tempo che avevo difficoltà a trovare nuove proposte di qualità. Di qualche novità editoriale attuale ne parleremo a breve, se, come spero, riuscirò a continuare questa serie di post.
Per farla breve, i miei consigli del mese sono già pronti fino a febbraio 2015, e per molti altri libri che ho letto non vi era assolutamente spazio. Per cui ho deciso di riaprire anche la rubrica "cosaleggo" che ha ormai la sua lista di attesa per la pubblicazione.
Poiché su questo blog sono rimasto piuttosto indietro, cerco di recuperare presentando le ultime tre uscite di questa rubrica con poche parole di presentazione e rimandando alla rubrica per qualche cosa in più.

Capitan Low, di Diego Bortolozzo

A differenza di molte opere autoprodotte, che si limitano alle dimensioni di un racconto, più o meno lungo, questo è un vero romanzo, scritto da un autore attivo nel mondo editoriale. Purtroppo mi ha molto deluso, per l'ingenuità dello stile narrativo, delle situazioni rappresentate, e per la difficoltà di dare spessore ai personaggi. Un romanzo di pirati alla Salgari con astronavi al posto dei prahos ma con comportamenti assolutamente identici, e senza un minimo di ironia.



Il Re dei Fulmini, di Mark Lawrence

The King of Thorns, in cui le spine diventano fulmini per il titolista italiano, perdendo uno dei legami forti con l'avvenimento che determina l'intera psicologia del personaggio principale.
Rispetto al primo romanzo della serie, c'è meno violenza gratuita, anche nel linguaggio, ma lo stile narrativo di Lawrence continua a non piacermi, e la storia non riesce ad assumere toni coinvolgenti. Non faccio fatica a riconoscere che può avere degli estimatori, ma devono essere di bocca buona su molti aspetti e sopportare pagine su pagine di introspezioni, rimorsi vari e ricordi di ricordi.



Maciste contro Freud, di Alessandro Girola

Di Girola avevo già presentato il suo I Mech di Napoleone III, e avevo detto che è uno dei pochi, al momento, autori autopubblica che ritengo meriti di essere letto. Questo racconto, Maciste contro Freud, è il primo di una serie che vede l'Eroe Mitico attraversare il Tempo per intervenire in varie storie umane su ordine degli dei. E' il primo e deve necessariamente introdurre il personaggio e l'ambientazione, lasciando poco spazio per una storia complessa. Il racconto si legge bene e scorre con pochi problemi, a parte una certa mia avversione per la tendenza di Girola ad usare uno stile ampolloso simil-antico in certe situazioni, ma il contenuto non è particolarmente ricco, e c'è da sperare di meglio per gli episodi successivi.

martedì 3 giugno 2014

DD1 Ignition - Continuiamo a parlare di autopubblicati

Avevo incominciato a parlare degli autopubblica in un vecchio post, poi ho anche incominciato a presentarne qualcuno che mi era sembrato meritare. Continuo ora questa iniziativa parlando di un altro autopubblicato, e questa volta di un vero romanzo, primo volume di una trilogia.
Questo romanzo presenta anche molti difetti, secondo me, ma si fa leggere con una ragionevole fluidità e riesce ad imbastire una storia che ti lascia il desiderio di conoscere il seguito.
Nella speranza che nei romanzi successivi vengano smussati o addirittura eliminati certi elementi che rendono impacciata la lettura, potete trovare una presentazione un poco più completa qui.

lunedì 26 maggio 2014

Poteva andare peggio

Premetto che a queste ultime elezioni europee non ho votato.
Non è stato per pigrizia, impossibilità o disinteresse, ma è stata una precisa scelta politica: per la prima volta in vita mia, in assenza di un riferimento preciso, non me la sono sentita di votare “il meno peggio” e mi sono astenuto. Gli astenuti sono risultati larga maggioranza e, pur riconoscendo che le motivazioni predominanti sono altre, credo in ogni caso che più di alcuni abbiano fatto una scelta come la mia.
Il fatto è che non mi riconosco nel PD di Renzi, anche se trovo alcuni aspetti positivi nel PD ma non nella sua attuale dirigenza.
Ho un rigetto istintivo per il populismo di neo-destra di Grillo, e un’esperienza sufficiente a riconoscerlo anche sotto la patina vagamente di sinistra di alcune delle sue urla.
Sono abbastanza legato alla vita reale da capire la fumosità e sostanziale inutilità di una lista velleitaria che unisce il radicalismo chic, il presenzialismo personale e vaghe speranze di un mondo migliore e rimane senza una politica concreta, che possa operare in questa Europa di oggi.
Quindi non ho votato. Volutamente. Sperando che quelli come me fossero tanti. E lo sono stati.
Del risultato non sono scontento, ma non solo per i tanti astenuti (non mi illudo lo abbiano fatto per le mie stesse argomentazioni), ma per come si sono distribuiti i voti espressi.
Prima di tutto Grillo è stato inequivocabilmente ridimensionato. Non quanto piacerebbe a me, e ci arriveremo presto, ma sopratutto rispetto alle loro (e non solo) aspettative. Grillo era il vero pericolo di queste elezioni, l’aspetto che più di altri ho dovuto contrastare per rifiutare il “voto utile”, e sono contento che abbia perso anche senza il mio contributo.
Bersusconi sta scomparendo, come la storia richiede, e la destra annaspa alla ricerca di un’identità senza un padrone.
Poiché anche la sinistra è da tempo che cerca una nuova identità, lo spazio per una neo-DC era diventato troppo ampio e favorevole perché non venisse occupato. Dato che il Vaticano non è esattamente lo stesso di una volta, non abbiamo fatto un passo indietro di 70 anni, ma ci siamo vicini.

Continuando a rimanere in attesa che si coaguli una sinistra democratica, capace di proporre soluzioni economiche di maggiore equità sociale che funzionino in questo mondo di oggi, di capitalismo globalizzato a forte presenza finanziaria, e quindi di definire nello stesso momento cosa significa essere di sinistra ora, il risultato di queste elezioni non è del tutto male, poteva sicuramente essere peggio…

sabato 15 febbraio 2014

I Mecha di Napoleone III

In un post precedente, in cui incominciavo una discussione su un fenomeno che si sta sviluppando in questi giorni, e cioè di autori di romanzi, ma anche di saggi, che evitano volutamente di cercare di essere pubblicati attraverso i tradizionali canali delle Case Editrici, e scelgono invece di autopubblicarsi in formato digitale, preoccupandosi personalmente di fare un decente editing, una buona copertina e qualche marketing.
In quel post avevo messo in evidenza la difficoltà che un lettore qualsiasi incontra nel cercare di trovare nella enorme quantità di prodotti di bassissimo livello i pochi degni di essere letti. Avevo anche accennato al fatto che il passaparola può essere utile, anche se vede un grosso limite nell'abitudine di certi gruppi di autori di autoincensarsi a vicenda. Le recensioni da parte di persone che dimostrano la propria indipendenza di giudizio, la capacità di valutare realmente la qualità degli scritti, è in questo caso davvero utile.
Senza pretendere di essere tutte le belle cose che ho detto, ma considerando che mantengo in attività una rubrica di consigli di lettura di romanzi di fantascienza e di fantasy, che compie in questo mese il suo decimo anniversario, credo di poter meritare un minimo di fiducia.
Per questo, e proprio per festeggiare il decennale di attività, ho deciso di consigliare la lettura di un paio di racconti di un autore che volutamente si limita all'autopubblicazione. I costi dei suoi racconti, quando non sono gratuiti, sono estremamente contenuti, il che aiuta al volere perlomeno farsene un'idea.
Quello che voglio consigliarvi di leggere sono due racconti ucronici, di una realtà alternativa, che fanno parte di un progetto più ampio, denominato Risorgimento di Tenebra, che vede la partecipazione di diversi autori e che comporta la riscrittura delle vicende del nostro Risorgimento in versione horror o fantascientifica.
Alessandro Girola è stato il primo degli autopubblicati che mi ha colpito per la sua capacità di scrittura che, seppure ancora bisognosa di qualche aggiustamento, è sufficientemente gradevole e corretta. Questa coppia di racconti, un racconto e un romanzo breve, presentano una storia rivisitata in cui una astronave aliena è costretta all'atterraggio sulla Terra, e il suo equipaggio si divide, per ragioni filosofiche ma anche pratiche, in due parti. La maggior parte di loro appoggia l'impero austroungarico aiutandolo nella sua guerra contro la nascente Germania e contro la Francia e l'Italia. Un gruppo minoritario si trasferisce invece nel giovane Regno d'Italia cercando di potenziarne le capacità belliche. Con più che evidenti richiami alla saga dell'Invasione di Turtledove, e ai vecchi cartoni dei "robottoni" giapponesi, Girola riesce a presentarci una storia che scorre piacevolmente.
Il limite della dimensione narrativa impedisce una completa presentazione della storia alternativa, e anche una completa descrizione dei personaggi. Sarebbe il caso che Girola superasse le ragioni, del tutto ragionevoli, che al momento lo limitano nell'ampiezza della narrazione, ed affrontasse l'impegno di un romanzo completo.
In ogni caso, con tutti i suoi limiti che ho descritto nel mio invito alla lettura, è un autore che si eleva decisamente al di sopra del livello di rumore caotico tipico dell'ambiente, e che quindi credo davvero meriti di essere letto.

venerdì 7 febbraio 2014

Panini Rustici alle Erbe

Dopo cinque anni, praticamente esatti, che avevo fatto dei panini aromatizzati con un trito di salvia e rosmarino, ho provato a rifarli, forte delle tante cose imparate nel frattempo.
I panini sono sempre stati il mio punto debole, perché è risultata una forma che non riuscivo a fare con il risultato che mi aspettavo. Con il tempo ho imparato che il problema consisteva in parte in uno sviluppo del glutine insufficiente, ed in parte in una scarsa qualità della formatura del panino stesso, perché non basta semplicemente dare la forma finale che si vuole all'impasto, dipende anche e fortemente da come lo si gestisce. In questi hanno ho imparato molte cose, che sono state dettagliate nella cronaca delle mie panificazioni sul mio sito. Ultimamente sono riuscito a fare pezzature di panini molto soddisfacenti. Era quindi il momento di provare anche quelli aromatizzati alle erbe, che pongono problemi più forti.
Il risultato è stato molto soddisfacente, anche se ho aumentato il rischio scegliendo di fare dei panini basati sull'uso di una farina di Tipo 2, quindi semintegrale, e cioè la Buratto del Molino Marino.
Devo dire che credo di poter ottenere un risultato ancora migliore con poche variazioni della ricetta, e con una cura maggiore nella formazione dei panini.
L'attuale ricetta, abbondantemente fotografata, si trova sul mio sito
Panini Rustici alle Erbe

martedì 14 gennaio 2014

Batard Bianche

Il pane bianco non è certamente il mio favorito, come si capisce facilmente scorrendo le mie varie ricette. Non lo è perché io preferisco decisamente il sapore delle farine meno raffinate, o quelle non derivanti dal frumento, come la segale che uso spesso nella sua versione integrale, o il farro nelle sue varie versioni. Inoltre, tra le farine raffinate, la 00 lo è un po' troppo per fare un pane di consistenza adeguata, mentre la 0 è quasi sempre troppo debole, adatta a biscotti o analoghi prodotti da forno.
Sono però riuscito a procurarmi una piccola quantità di farina 0 del Molino Marino che, con il suo W di 290, sembrerebbe essere l'ideale per la panificazione. Ho quindi deciso di provare a fare un pane di sole farine raffinate: la Manitoba 00 Bongiovanni per la biga, e la 0 Marino per l'impasto finale, Ho deciso di usare queste farine per fare una batard, dato che ormai non ho più problemi con questa forma e quindi non correvo il rischio di aggiungere ulteriori problemi di formazione. Ecco quindi le mie Batard Bianche, che mi hanno dato una soddisfazione molto maggiore di quanto pensassi possibile.
Dalle foto, con illuminazione artificiale, non è possibile vedere l'effettiva bianchezza della mollica, molto maggiore del suo equivalente per le Batard Semintegrali, fatte con farina Tipo2 Buratto, sempre del Molino Marino. La struttura della mollica è più leggera e vaporosa, ed il sapore inevitabilmente meno pronunciato, ma non tanto quanto temevo.
Lo sviluppo in lievitazione e in cottura è stato superiore alle precedenti batard con farine meno raffinate, dimostrando perlomeno un migliore equilibrio tra idratazione e sviluppo dei lieviti, più difficile da ottenere con farine poco raffinate.
Un risultato del tutto soddisfacente, superiore alle mie aspettative, e che prepara la strada ad altri usi per questa farina.

mercoledì 1 gennaio 2014

The Dragon's Path

Il primo volume di una pentologia in corso di scrittura, il cui quarto volume è previsto in questo anno, con il titolo collettivo The Dagger and the Coin, con chiara indicazione dei poteri che si scontrano e si bilanciano.
Dopo The Long Price Quartet, Daniel Abraham apre un mondo completamente nuovo, e ancora una volta con poco a che vedere con il fantasy classico. Ritornando a firmare con il suo nome, e quindi libero da collaborazioni o commistioni, Abraham presenta un'ambientazione in cui convivono un discreto numero di razze umane, che la leggenda dice essere state create dai draghi, che dominavano il mondo, a partire dalla razza umana base. Scomparsi i draghi, per ragioni non chiare ma sicuramente favorite dalla guerra tra di loro, il mondo si è evoluto lentamente, in millenni di storia, in una struttura semifeudale in cui il potere militare e quello economico, dei commerci e delle banche che li favoriscono, si contendono il controllo politico. Questo primo volume è introduttivo, ma già presenta molti personaggi essenziali della vicenda, e i personaggi sono l'aspetto principale, anche più della splendida ambientazione.
Un inizio decisamente positivo, che fa ben sperare per il seguito. E' la mia presentazione per il mese di Gennaio 2014.