venerdì 12 settembre 2014

Riapre "cosaleggo"

Ho trascurato questo blog fin troppo, al limite dell'abbandono definitivo. Approfitto del fatto di avere ricominciato a scrivere nella mia rubrica "cosaleggo" per ricominciare a postare qualche cosa, e vedere se riesco anche a continuare.
Chi mi ha letto in passato potrebbe sapere che da più di dieci anni mantengo due rubriche in cui parlo di romanzi di fantascienza e fantasy sul mio sito web. Una è una rubrica mensile di consigli di lettura, la seconda un semplice posto dove parlo di quello che ho letto e che non credo possa andare come consiglio di lettura, vuoi perché non di qualità accettabile, vuoi perché volumi intermedi di lunghe serie di cui normalmente consiglio il primo e poi concludo il commento con l'ultimo, o anche perché lettura capitata fuori tempo. Qualche mese fa mi ero trovato in difficoltà a mantenere il ritmo mensile che mi ero imposto per i miei consigli, per cui avevo deciso di chiudere cosaleggo e trasferire alla rubrica principale anche il compito di criticare qualche romanzo e di parlare anche dei volumi intermedi, avendo così più materiale e potendo mantenere la cadenza autoimposta.
Questo cambiamento è andato avanti per diversi mesi, ma questa estate per la concomitanza di diversi fattori, non ultimo l'arrivo di un nuovo lettore Kobo Aura HD veramente ottimo, sono riuscito a leggere moltissimo e, approfittando di alcune offerte estive, ho anche una lista di attesa di romanzi in edizione italiana piuttosto cospicua. Leggere in italiano mi risulta sicuramente molto più veloce, ma era da tempo che avevo difficoltà a trovare nuove proposte di qualità. Di qualche novità editoriale attuale ne parleremo a breve, se, come spero, riuscirò a continuare questa serie di post.
Per farla breve, i miei consigli del mese sono già pronti fino a febbraio 2015, e per molti altri libri che ho letto non vi era assolutamente spazio. Per cui ho deciso di riaprire anche la rubrica "cosaleggo" che ha ormai la sua lista di attesa per la pubblicazione.
Poiché su questo blog sono rimasto piuttosto indietro, cerco di recuperare presentando le ultime tre uscite di questa rubrica con poche parole di presentazione e rimandando alla rubrica per qualche cosa in più.

Capitan Low, di Diego Bortolozzo

A differenza di molte opere autoprodotte, che si limitano alle dimensioni di un racconto, più o meno lungo, questo è un vero romanzo, scritto da un autore attivo nel mondo editoriale. Purtroppo mi ha molto deluso, per l'ingenuità dello stile narrativo, delle situazioni rappresentate, e per la difficoltà di dare spessore ai personaggi. Un romanzo di pirati alla Salgari con astronavi al posto dei prahos ma con comportamenti assolutamente identici, e senza un minimo di ironia.



Il Re dei Fulmini, di Mark Lawrence

The King of Thorns, in cui le spine diventano fulmini per il titolista italiano, perdendo uno dei legami forti con l'avvenimento che determina l'intera psicologia del personaggio principale.
Rispetto al primo romanzo della serie, c'è meno violenza gratuita, anche nel linguaggio, ma lo stile narrativo di Lawrence continua a non piacermi, e la storia non riesce ad assumere toni coinvolgenti. Non faccio fatica a riconoscere che può avere degli estimatori, ma devono essere di bocca buona su molti aspetti e sopportare pagine su pagine di introspezioni, rimorsi vari e ricordi di ricordi.



Maciste contro Freud, di Alessandro Girola

Di Girola avevo già presentato il suo I Mech di Napoleone III, e avevo detto che è uno dei pochi, al momento, autori autopubblica che ritengo meriti di essere letto. Questo racconto, Maciste contro Freud, è il primo di una serie che vede l'Eroe Mitico attraversare il Tempo per intervenire in varie storie umane su ordine degli dei. E' il primo e deve necessariamente introdurre il personaggio e l'ambientazione, lasciando poco spazio per una storia complessa. Il racconto si legge bene e scorre con pochi problemi, a parte una certa mia avversione per la tendenza di Girola ad usare uno stile ampolloso simil-antico in certe situazioni, ma il contenuto non è particolarmente ricco, e c'è da sperare di meglio per gli episodi successivi.

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