sabato 14 gennaio 2012

Ian C. Esslemont - The Return of the Crimson Guard

Ho da poco finito di leggere questo libro, in versione elettronica, e l'ho subito raccomandato per la lettura nella sezione del mio sito dove presento un romanzo di fantascienza o fantasy ogni mese. Con Gennaio 2012 ho completato otto anni di consigli di lettura, un tempo infinito e inimmaginabile quando ho cominciato, nel lontano febbraio 2004. La rubrica, se così posso chiamarla, ha cambiato faccia rispetto all'inizio, quando dicevo molto poco sulla trama dei libri che presentavo, limitandomi alle ragioni, qualche volta personali, che mi spingevano a raccomandarli. Poi poco alla volta il discorso si è un po' allargato, ho cominciato ad illustrare aspetti della trama per giustificare meglio la mia scelta, e a fare confronti con altri libri, fino ad arrivare qualche volta vicino ad una minirecensione.
Questo è quello che ho scritto su The Return of the Crimson Guard:

Questo è un suggerimento del mese molto particolare, non solo perchè completa l'ottavo anno di questi consigli mensili, ma perchè si tratta di un libro che non è stato tradotto in italiano e che io ho letto in versione elettronica. Dopo averci pensato su a lungo, ho infatti deciso di dare anche questo tipo di consiglio di lettura, perchè data la situazione dell'editoria italiana per quanto riguarda i generi di Fantascienza e Fantasy, ma sopratutto di Fantascienza, ho ormai scelto di leggere sempre più spesso le edizioni originali. Le ragioni sono abbastanza evidenti: non solo non viene tradotto in italiano quasi niente di quello che di valido esiste nel mondo, ma quel pochissimo che lo è viene poi venduto ad un prezzo assurdo, sia nella versione cartacea ma specialmente nella versione elettronica. Che questo atteggiamento dell'editoria italiana possa solo portare ad un aumento del tutto giustificato della pirateria non sono il solo a pensarlo, e la cosa mi sembra anche del tutto ragionevole. La pirateria sarà riportata a livelli fisiologici solo quando il costo di un romanzo in versione ebook, senza legacci (il)legali che ne condizionino la lettura, sarà portata al livello di una scelta senza praticamente conseguenze economiche per chi la esegue.
In parole più dirette: 16-19 € per un libro di intrattenimento, quasi sempre non rilegato o rilegato molto leggermente, è un costo molto pesante per un lettore abituale, che cioè legge molti libri all'anno. La scelta dell'ebook potrebbe aiutare la vendita specialmente di romanzi di interesse non particolarmente elevato, ma solo se l'ebook è veramente più economico del libro cartaceo, al limite del livello dell'acquisto compusivo, cioè pochi €, assolutamente meno di 4.99.
Detto questo, torniamo al romanzo che presento questo mese. Esslemont nei lunghi periodi di ricerca sui campi archeologi passati insieme a Steven Erikson ha contribuito allo sviluppo del mondo dell'Impero di Malaz, scenario pensato inizialmente per un possibile gioco di ruolo. Dopo l'insuccesso di una prima stesura de I Giardini della Luna come sceneggiatura per un film, Erikson ne trasse un lungo romanzo che però stentò molto per essere pubblicato. Il seguito è stato invece solo una serie continua di successi, con i dieci volumi de The Malazan Book of the Fallen di Erikson, i romanzi sulla storia parallela di Bauchelain e Korbal Broach dello stesso Erikson ed infine l'inizio dell'intervento diretto di Esslemont nella storia di Malaz con il romanzo breve Night of Knives, a cui ha fatto seguito questo The Return of the Crimson Guard.
Esslemont è stato costretto a ritardare la sua partecipazione alla novelizzazione del loro mondo anche perchè impegnato ad ottenere il Dottorato di Ricerca, e al momento ha deciso di impegnarsi per rischiarare episodi non esplicitati nella saga di Erikson ma che erano solo accennati o tralasciati.
In Night of Knives, che si svolge interamente nell'arco di 24 ore, viene chiarito un aspetto cruciale dell'intera storia, a cui si fa spesso accenno nei romanzi di Erikson, e cioè la trascendenza di Kellanved e Dancer. The Return of the Crimson Guard è invece molto più complesso e si dovrebbe posizionare temporalmente dopo gli avvenimenti descritti nel sesto volume di Erikson, I Cacciatori di Ossa (The Bonehunters), che non ho ancora letto e che quindi non posso commentare. Lo stile di scrittura di Esslemont mi sembra abbastanza simile a quello di Erikson, ma di Erikson ho al momento solo letto le versioni italiane, e quindi non posso fare un confronto diretto. Ho intenzione di ricominciare l'intera saga de The Malazan Book of the Fallen in lingua originale, per cui poi potrò fare un vero confronto. In ogni caso la trama di The return of the Crimson Guard è intricata come quelle di Erikson, con lo stesso sterminato numero di personaggi, le cui vicende sono a volte difficili da seguire proprio per il gran numero di salti da una vicenda all'altra, forse troppo più freneticamente di quanto faccia Erikson. L'epicità della vicenda, l'accuratezza delle descrizioni e l'altissima qualità delle scene di azione sono all'altezza delle opere del suo predecessore. Anche la morale generale, la descrizione di un momento di crisi di un impero, con la nascita di tante aspirazioni di libertà particolari e spesso in contrasto tra di loro, è resa splendidamente, tanto da convincermi quasi a continuare la lettura della saga di Erikson, di cui invece aspettavo il completamento della pubblicazione italiana per continuarla. Ma forse faccio prima a ricominciare in inglese.
In conclusione, è un romanzo che mi è piaciuto molto, anche se mi è costato qualche fatica sia per l'inglese con molti arcaismi, sia per adeguare la terminologia originale con quella delle traduzioni italiane, e non sempre è banale.

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