domenica 22 gennaio 2012

Le Corporazioni e le arrampicate sugli specchi

A volte può essere anche divertente esaminare le ragioni che le varie corporazioni portano per difendere anche oltre il ragionevole i loro privilegi. La rete dei privilegi corporativi è in Italia particolarmente intricata, per cui chi gode di un privilegio paga anche per il privilegio di qualcun altro, e l'equilibrio tra "dare" ed "avere" è quello che mantiene in vita così com'è la nostra società. La dichiarazione da parte del Governo Monti di voler in minima parte diminuire questi privilegi, in favore di una società meno arrotolata su corporazioni chiuse intorno al loro interesse, ha fatto scoppiare il pentolone, con una pletora di lamentele e di ragioni per cui il proprio privilegio risulterebbe in realtà di interesse generale. Analizzare queste scuse può anche essere divertente, se si riesce a dimenticare che quei privilegi sono in realtà pagati da tutti, compresi i molti che non hanno privilegi di sorta, e pagano solamente quelli degli altri, e si tratta dopo tutto della maggioranza dei cittadini italiani, anche se non essendo organizzati, finiscono per non contare molto.
I tassisti, ad esempio, si lamentano di guadagnare molto poco (e di fatto denunciano redditi molto esigui), ma rispetto alla proposta governativa di aumentare il numero delle licenze, dichiarano di aver dovuto pagare la propria, a prezzo di mercato, tra i 120000 e i 180000 €. Ora, "prezzo di mercato" per me significa il prezzo che un compratore potenziale è disposto a pagare ritenendo di ricavare un utile maggiore di quello che potrebbe avere semplicemente investendo la stessa cifra in titoli di stato. Questo è in contrasto con la lamentela di un reddito di pura sopravvivenza (e delle relative denunce dei redditi).
Gli avvocati si lamentano che l'eliminazione delle tariffe minime per la loro attività si tradurrà inevitabilmente in un abbassamento della qualità delle loro prestazioni. Ora a me pare chiaro che ci sono molti avvocati che sono solo cialtroni ed incapaci. Mi sfugge però la ragione per cui la loro opera sarebbe di maggiore livello se pagata alla tariffa minima stabilita dall'Ordine rispetto ad una tariffa più moderata dovuta alla reciproca concorrenza. Sempre avvocati cialtroni rimarrebbero.
Non parliamo poi dei farmacisti e della pretesa che la salute dei cittadini sarebbe molto meglio garantita dall'obbligo di vendere ogni tipo di farmaco nelle farmacie ufficiali, che devono rimanere poche per garantire la qualità del controllo, mentre in tutto il mondo civile le cose sono molto differenti e i prezzi dei farmaci molto minori.
Analizzandole una per una, le diverse scuse che le corporazioni portano per giustificare il proprio privilegio appaiono banalmente per quello che sono: semplici scuse e senza giustificazioni, delle semplici arrampicate sugli specchi.
Perchè quindi dobbiamo accettare che la nostra vita sia condizionata in questo modo dal loro egoismo? perchè dobbiamo accettare che si minaccino serrate o blocchi stradali (ogni corporazione userà le armi a loro più congegnali) rendendo la nostra vita, già difficile, ancora più tormentata?
L'avevo proposto come una provocazione giocosa, ma la formazione della Corporazione del Cittadino Comune, cioè quello che non appartiene ad alcuna corporazione ufficiale o meno, ma che vuole in ogni caso difendere i propri interessi, potrebbe diventare una cosa seria. Magari lasciando perdere il termine "corporazione" e riportando in evidenza quello troppo dimenticato che però è il più adatto: democrazia.
Se ai tassisti si facesse capire che i potenziali clienti sono molti più di loro, e possono essere incazzati come e più degli stessi tassisti.
Se agli avvocati si facesse capire che i potenziali clienti si sono rotti di dover dipendere da un avvocato per ogni quisquilia, e che le leggi potrebbero ben essere scritte in modo da non permettere troppe "interpretazioni" di comodo,
Se a tutte le corporazioni si facessa capire che ne abbiamo abbastanza dei loro privilegi gratuiti, dei loro sistemi chiusi e clientelari, e che a voler rompere questo andazzo ci sono più persone rispetto a quelle che lo vogliono conservare, forse riusciremmo a vivere in una società almeno un pochino migliore. Non tanto meglio solo per questo, ma meglio sicuramente, e sarebbe solo l'inizio.

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